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mercoledì 14 ottobre 2020

[REVIEW PARTY] - "Le Diecimila Porte di January" di Alix E. Harrow

 


Buongiorno miei carissimi lettori, come state? Oggi vi porto la recensione di "Le Diecimila Porte di January" di Alix E. Harrow.


Il libro mi è stato fornito in anteprima dalla casa editrice, ma questo non ha influito sul mio giudizio finale.


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Titolo: Le diecimila porte di January
AutoreAlix E. Harrow
Editore: Mondadori
Data di uscita: 13 ottobre 2020
Pagine: 396
Prezzo: 20,00€
Dove Trovarlo:


Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...

Non vedevo l'ora di potervi parlare di questo libro e ora che ci siamo, sono un po' spaventata...sinceramente questo libro è così complesso, così ricco che la mia recensione non potrà mai raccontarvi le sensazioni che mi ha regalato.

La protagonista è January Scaller, una ragazzina presa in custodia dal signor Locke, uomo benestante che ama collezionare manufatti particolari che recupera il padre di Scaller in giro per il mondo. Incontriamo la protagonista proprio quando scopre la prima porta che porta ad un altro modo, un fondo fantastico. Veniamo a conoscenza di tutta la storia di questa ragazza nell'arco dai suoi 7 anni, momento del ritrovamento della porta fino ai suoi 17 anni. 

Percorriamo insieme a lei questo percorso di crescita verso l'età adulta e spesso ci troviamo di fronte a scenari alquanto raccapriccianti. January è una ragazza che ha il colore della pelle molto particolare e spesso viene discriminata per questo. Nonostante ciò, ella ha un forte spirito d'animo e la sua curiosità non viene mai saziata nonostante il signor Locke cerchi di modellarla a suo piacimento. La affida a bambinaie poco amorevoli e la presenta ai suoi colleghi come fosse un trofeo e non una giovane ragazza.

Meglio che introduca il signor Locke come si conviene: non sopporterebbe di fare il suo ingresso in una storia in un modo così casuale, di traverso.

Potrei continuare a parlare di questo romanzo e delle sue vicende, ma i temi trattati al suo interno sono molto importanti e necessitano di essere sottolineati. In questo romanzo incontriamo il tema del razzismo, della libertà e del desiderio di conoscere 

Il tema del razzismo è trattato in maniera impeccabile nonostante sia un argomento molto ostico e difficile da trattare. Nonostante ciò, l'autrice è stata sublime nel raccontare le problematiche che le persone diverse sono costrette ad affrontare ogni giorno lasciando il libero arbitrio al lettore. Viene affrontato anche il tema dell'educazione delle giovani donne anche se non è così centrale come il primo appena citato. 

Questo libro è così ricco di intrecci, di sfumature, di veli che nonostante abbia terminato la lettura, non credo di aver scoperto tutto quello che si cela dietro alle Porte e ai loro relativi mondi fantastici. Lo stile dell'autrice è molto coinvolgente e melodioso tanto che durante la lettura mi è parso di vivere un sogno in cui una persona mi stava raccontando una fiaba. L'abilità di Alix Harrow non si limitano a questo, ella è stata in grado di costruire una storia su due fili narrativi che si incastrano alla perfezione. Oltre alla storia di January, abbiamo il piacere di leggere anche Addie. Ho trovato che una storia completasse l'altra senza essere ridondante. 

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione e la storia ne risalta ogni aspetto possibile e immaginabile. Ho apprezzato molto il concetto delle Porte, con la P, maiuscola e la metafora aperta che ogni lettore ci può associare. Io, come altre persone, ho associato questa idea della Porta su altri mondi alla nostra fortuna di essere lettori: viaggiamo in così tanti mondi tramite la porta che sono i libri.

Che dire? E' un fantasy eccezionale che ognuno dovrebbe leggere! Attenzione: è una storia importante che necessita del giusto tempo per essere letta.

Volevo salutarvi con questa citazione che mi ha colpito particolarmente:

Quando avevo sette anni, trovai una Porta. Ecco, guardate con che orgoglio la parola si staglia sulla pagina adesso: la P è una chiave nera che conduce verso un nulla bianco. Quando osservate quella parola, immagino che un vago formicolio di familiarità vi faccia rizzare i peli sulla nuca. Non sapete assolutamente niente di me; non potete vedermi seduta a questa scrivania in legno giallo, con la brezza dolce e salata insieme che sfoglia le pagine come una lettrice in cerca del segnalibro. E non potete vedere le cicatrici che si annodano e si attorcigliano sulla mia pelle. Non conoscete nemmeno il mio nome ( January Scaller; ecco, ora sapete qualcosa su di me e io mi sono rovinata la premessa da sola). Però capite cosa intendo quando leggete la parola Porta.


 

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