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mercoledì 4 luglio 2018

Recensione "L'incantesimo della spada" di Amy Harmon











Buongiorno miei carissimi lettori, come state? Oggi vi porto la recensione di questo gioiellino edito Newton Compton. Vi ricordo che se volete comprare i libri che vi consiglio, vi chiedo gentilmente se potete farlo attraverso i link che vi lascio siccome sono affiliata ad Amazon. A voi non cambia nulla, non pagate nulla di più, ma se fate i vostri acquisti tramite i miei link, Amazon mi da un piccola percentuale del prezzo di copertina del libro. I soldi guadagnati, mi servono per alimentare il blog. Grazie per il supporto.


Titolo: L'incantesimo della spada
Autore: Amy Harmon
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data d'uscita: 5 luglio 2018
Pagine: 384
Prezzo: 12,00€
Link per l'acquistohttps://amzn.to/2lSejZ0

Il giorno in cui mia madre è stata uccisa, ha detto a mio padre che non avrei mai più pronunciato una sola parola e che se fossi morta, lui sarebbe morto con me. Predisse anche che il re avrebbe venduto la sua anima e avrebbe ceduto suo figlio al cielo. Da allora mio padre attende di poter avanzare la sua pretesa al trono e aspetta nell'ombra che tutte le parole di mia madre si avverino. Desidera disperatamente diventare re. Io voglio solo essere finalmente libera. Ma la mia libertà richiede una fuga e io sono prigioniera della maledizione di mia madre tanto quanto dell'avidità di mio padre. Non posso parlare o emettere suoni. Non posso impugnare una spada o ingannare un re. In un regno in cui gli incantesimi sono stati banditi, l'unica magia rimasta potrebbe essere l'amore. Ma chi potrebbe mai amare... un uccellino?


Prima di iniziare, volevo ringraziare la Newton Compton per aver ricevuto il libro in anteprima. Grazie di cuore per pensare a noi blogger! 

Ho iniziato a leggere questo libro, la sera dopo l’orale della maturità e non riuscivo più a staccarmi, ma la stanchezza ha avuto la meglio sulla mia volontà. Prima di parlare di quanto mi sia piaciuto questo libro, come sempre vi scrivo una delle citazioni più belle:


“Se scappi, Lark, ti riporterò indietro. Ho bisogno di te”

Ho bisogno di te. Quelle parole erano così seducenti. Così allettanti. Ho bisogno di te. Prima di quel momento, nessuno aveva mai avuto bisogno di me.

Oggi cambiamo completamente ambientazione, non siamo nel nostro mondo ma in quello di Lark. Il suo mondo è molto particolare: le persone che sono diverse, che hanno il Dono, vengono perseguitate. Mutaforma, Indovini, Guaritori, Tessitori, coloro che avevano ricevuto alla nascita quei doni speciali, cominciarono a temere i loro stessi poteri e, di conseguenza, tennero nascosti i loro poteri. Sua madre era un’Indovina, e le sue parole erano magiche: lei parlava, e le parole prendevano vita. Era solo una bambina quando sua madre è stata trucidata dal re troppo bigotto per sfruttare questi doni. Impaurito, assetato di potere e tiranno: l’uomo che ha distrutto la vita di una povera bambina ingenua e speciale. Da quel giorno, si trova a inghiottire le sue parole piene di potere. Muta e vulnerabile si trova alle prese con un padre troppo impaurito per lasciarla volare via a causa delle ultime parole di Meshara, la madre di Lark. In quel periodo la città è sotto assedio a causa dei Volgar, creature mistiche: metà umani e metà bestie. A causa di pochi uomini sul fronte, il figlio di re Zoltev, Tiras che è diventato re, fa incursione a Corvyn, la città natale di Lark. Lei viene rapita dal re per assicurarsi un contingente militare sul fronte, in quanto Lord Corvyn non gli è completamente fedele. Nella strada del ritorno verso il castello, vengono attaccati dai Volgar e per la prima volta Lark usa il suo potere per far scappare queste bestie volanti. Lei ancora non si è resa conto di quello che è capace di fare; passando i giorni a guardare fuori dal balcone della sua camera, non ha modo di ripercorrere i passi che l’hanno portata a compiere questo gesto eroico. Il re sempre più affasciato, deciderà di non lasciarla più andare via…


“Non ho nessun posto dove andare”, lo rassicuravo. “Non hai nessuna ragione per restare”, ribatteva lui.

Quando ricevetti questo libro tra le mie mani, a stento sapevo di cosa parlasse, ma tutti erano e sono in trepidante attesa per la sua uscita. Siccome in quel momento avevo bisogno di una lettura fuori dagli schemi, diversa dal solito, ho decido di iniziare questa nuova avventura. Non sapevo cosa aspettarmi, non sapevo se lo stile di scrittura dell’autrice mi sarebbe piaciuto, non sapevo se la storia mi avrebbe catturato. E così è stato. Erano mesi che non leggevo un libro così ben strutturato, articolato nella sua storia senza essere troppo difficile. Mi mancava poter leggere di mondi lontani da noi, ma non così tanto. Amy Harmon ha creato un capolavoro: un insieme di dolci parole armoniose che creano qualcosa di unico, raro e irripetibile. È riuscita a tessere la sua storia, intrecciato gli invisibili fili in modo strabiliante. Durante la lettura, hai sempre quel desiderio incessante di poter essere dentro alla storia con i tuoi amati personaggi: sei sempre più curioso di vedere e accarezzare i bianchi capelli del re Tiras, di poter far arrabbiare un pochino Kjell e di poter aiutare Lark a ritrovare le sue parole. Siamo sempre in cerca di storie nuove e questa ne è all’altezza. Non ho trovato banale nessun dettaglio, il tutto creava un insieme armonioso di immagini che mi hanno lasciato senza fiato. Questo è sicuramente uno dei libri che finirà della mia top10 del 2018.


Stavo cerando disperatamente di nascondergli le mie parole, e così il mio ordine fu piuttosto un desiderio essenziale, e non un incantesimo ben formulato. A stento sapevo cosa stavo tentando di fare quando all'improvviso Tiras incombette su di me, premendo la bocca contro la mia.

È una lettura che consiglio vivamente, perché sebbene non sembra ambientata nel nostro mondo fa comunque riflettere. I temi sviluppati sono molto rilevanti come, ad esempio, la discriminazione e la persecuzione del diverso. È un tema molto rincorrente, ma non sempre sviluppato in tutte le sue sfumature. In questo caso, l’autrice è riuscita a trattarlo senza cadere nel “ridicolo”. Un altro punto a suo favore è sicuramente il fatto che non ha espresso la sua opinione al riguardo, almeno non in modo esplicito, così il lettore non viene influenzato nel suo processo di elaborazione dell’argomento. Un altro tema molto importante che sembra essere legato al passato, ma purtroppo non sempre è così, è il problema di una società prettamente maschilista, dove la donna difficilmente viene considerata. Purtroppo, alcune volte succede anche nel mondo odierno, dove le donne per farsi sentire devono fare il doppio della fatica. Un chiaro esempio è questa citazione:


“Mi sentivo rivendicata senza essere voluta.”


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