Tutti abbiamo un segreto da nascondere. Qual è il tuo?
Chi di loro può dirsi totalmente privo di segreti e al riparo dalla smania indagatrice di Simon?
Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po’ ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi.
Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula.
Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.
Dice Bronwyn:
«Io non ero mai comparsa nella app di Simon; sono troppo irreprensibile. C’è solo una cosa che Simon avrebbe potuto scrivere di me, ma era quasi impossibile che la scoprisse.»
Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva.
Dice Nate:
«Io sono una persona che mente ogni volta che gli torna comodo e che lo farebbe senza un attimo di esitazione se servisse a salvargli il culo.»
Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.
Dice Cooper:
«Mi fa abbastanza paura quello che Simon potrebbe scrivere su di me, se ci si mettesse…»
Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta.
Dice Addy:
«Sono stata stupida. Ero insicura. Ho fatto un errore. Farei qualunque cosa per rimediare. Se solo potessi tornare indietro e cancellarlo, lo farei.»
Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti.
Dicono di Simon:
«Simon era strano. Prendeva in giro la gente, diceva che erano tutti pecoroni, però desiderava le stesse cose che desideravano loro. E voleva essere ammirato.»
Dice Simon:
«Se la gente non mentisse e non fosse disonesta, io dovrei chiudere.»
Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.
Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…
I miei pensieri:
Allora ragazzi, sono arrivata fino a pagina novanta come previsto dalle regole, ma l'indagine da parte del detective Martina si fa alquanto difficile. Difficilmente leggo libri di questo genere, quindi la mia mente non è molto allenata.
Parto con il dire che mi sembrano tutti alquanto innocenti, dal loro atteggiamento e dai loro comportamenti sembrano tutti molto scioccati dall'accaduto se mi sembra che nessuno sia coinvolto. Il bello sta proprio qua: come ho scritto prima sembrano tutti innocenti, perché sicuramente uno di loro è stato. Escludo a priori Nate, in quanto sarebbe troppo scontato che il colpevole sia il "bad boy" della situazione in libertà vigilata. Poi andrà a finire, come sempre, che il colpevole sarà lui perché io "fiuto" per queste cose non ne ho.
Direi che Browyn non ha motivo per aver ucciso Simon e anche dal suo comportamento sembra che a lui tenesse, almeno un po'.
Sono molto indecisa tra Cooper e Addy. Cooper perché il classico ragazzo che fa un po' quello che vuole ed è finito spesso sull'app di Simon quindi un buon motivo ce l'avrebbe come movente. Addy, forse la più probabile, ha avuto fin dall'inizio un comportamento un po' sospetto. Molto "distaccato", sempre in disparte e molto vaga sui suoi spostamenti nel giorno dell'omicidio.
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