In questo momento mi sono completamente dedicata alla lettura di "Il Sognatore" di Laini Taylor edito Fazi Editore. Sono solo a pagina 110, ma a volte faccio fatica a proseguire nella lettura, perchè siamo nella fase dove l'autrice deve illustrarci il mondo da lei creato. Il suo stile di scrittura è qualcosa di bellissimo: dolce, melodioso e intrigante. Ho già un odio profondo per uno dei personaggi e amo profondamente Lazlo. Ora staremo a vedere!
"Proibisci qualcosa a un uomo e lui la desidererà come se fosse la salvezza della sua anima".
"Nelle occasioni in cui alzava davvero gli occhi dalla pagina, sembrava sempre che si svegliasse da un sogno. Strange il Sognatore, lo chiamavano. Il sognatore, Strange".
"Lazlo era un sognatore in un senso più profondo di quello che loro conoscevano. Vale a dire che lui aveva un sogno - un sogno guida e duraturo, talmente parte di lui da sembrare una seconda anima nella stessa pelle. Il paesaggio della sua mente era tutto dedicato a questo. Era un personaggio profondo e incantevole e un sogno audace e magnifico. Troppo audace, troppo magnifico per quelli come lui. Lazlo lo sapeva, ma è il sogno a scegliere il sognatore, non il contrario".
"E quanto alle fiabe, capiva che erano riflessi delle persone che le avevano inventate e che erano punteggiate di piccole verità - intrusioni della realtà nella fantasia."
"C'era del fuoco in lui. Non si era estinto, era soltanto ricoperto, ma, prima che tutto fosse finito, avrebbe bruciato come le ali dei serafini".
"Chi mai aveva investito una passione così grande in un sogno, soltanto per starsene a guardare inerme mentre quel sogno veniva concesso ad altri? Altri, per di più, che non vi avevano dedicato alcuna passione".
"Era, pensava Sarai, come un distillalto di primavera in una persona in carne e ossa".
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