Buongiorno miei carissimi lettori, come state? Oggi vi porto la recensione "I giorni del ferro e del sangue" di Santi Laganà.
Il libro mi è stato fornito in anteprima dalla casa editrice, ma questo non ha influito sul mio giudizio finale.
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Titolo: I giorni del ferro e del sangue
Autore: Santi Laganà
Editore: Mondadori
Data di uscita: 16 giugno 2020
Pagine: 564
Prezzo: 19,50€
Dove Trovarlo:
Patrimonio di San Pietro, 960 d.C.
Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell'Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni. Anna è una contadina di quindici anni che conduce un'esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l'ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell'ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze. Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall'oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall'aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma. Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra storia, "I giorni del ferro e del sangue" è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la parabola di una protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.
Per la prima volta in vita mia, non solo leggo un romanzo storico, ma esso è anche ambientato nel Medioevo. Tale periodo storico mi ha sempre incuriosito, affascinato perché essendo così lontano da noi, ci viene spiegato e raccontato con un velo di mistero che spinge gli appassionati della cultura (forse faccio parte di loro), ad approfondire quando se ne ha l'occasione.
Appena mi è stata proposto di leggere questo libro, ho accettato volentieri la sfida.
Siamo nel 960 d.C. in una Italia dilaniata da guerre, violenza e nessuna legge. Veniamo catapultati all'interno della storia, in un paesino in mezzo al nulla, dove vive una famiglia di poveri contadini composta solamente dal padre e dai figli.
La prima scena che ci viene descritta è incentrata su questa ragazza che si affanna nel fango con le mani che continuano a sanguinare sotto la pioggia, ma ciò non la ferma e continua a grattare nel terreno. Questa immagine ci fa subito pensare alla sofferenza e questo sentimento sarà il punto di partenza del libro e accompagna il lettore lungo tutta la storia.
"La pioggia le lavò il volto segnato da sofferenze non antiche ma certamente dure e continue, rendendo giustizia a lineamenti giovani e assai gradevoli."
Osserviamo con occhi critici e pieni di dolore, come questa famiglia viene trucidata perché cerca di proteggere Anna. Anna è una giovane ragazza di 15 anni la cui bellezza ha suscitato l'interesse del Papa adolescente che ha deciso che dev'essere sua. Il padre l'ha istruita fin da piccola su cosa fare il giorno in cui sarebbero venuti a cercarla e così lei ha fatto in quella notte di cupo dolore. Quella notte segna il punto di rottura della sua adolescenza che la fa diventare una donna alla ricerca di vendetta e del fratello rapito.
Il Medioevo, un periodo brutale, crudo e barbaro, ci viene raccontato da una giovane ragazza, figura pura, innocente, in viaggio verso la scoperta di se stessa.
Ho trovato alquanto interessante la contrapposizione tra il periodo storico molto selvaggio e la protagonista, una giovane fanciulla in viaggio da sola che all'epoca era inammissibile che una ragazza viaggiasse da sola. Questo contrasto ci ha dimostrato come una semplice ragazza se armata di coraggio e determinazione possa fare quello che desidera nonostante il mondo sia decisamente contrario. Il lettore intraprende un viaggio interiore insieme al viaggio fisico di Anna che, a mio parere, è anche una metafora riguardo al suo viaggio interiore alla scoperta di se stessa. La protagonista subisce una maturazione impressionante e questo mi ha fatto davvero piacere. Conosciamo una ragazza che ha imparato ad accettare il proprio destino a cui non si è sottratta, anzi, ha deciso di rimboccarsi le maniche a sfidare chiunque si frapponesse tra lei e la sua meta.
Un altro aspetto di cui sono rimasta piacevolmente colpita è sicuramente lo stile di scrittura. Mi aspettavo un stile "antico", ricercato invece ci troviamo davanti ad uno stile moderno, ma forbito. Questo sicuramente ha facilitato la lettura di un libro che tratta tematiche decisamente poco leggere.
Durante la lettura veniamo a contatto di come la Chiesa Romana, a quel tempo, stesse collassando. Conosciamo tutti il Medioevo come l'epoca cristiana, ma non sempre quello che c'è in superficie rispecchia quello che si nasconde sotto. Durante la lettura ho appreso molti dettagli e conoscenze di fatti che non mi erano del tutto chiari o addirittura oscuri e ringrazio l'autore per averci raccontato un periodo storico così avvolto nel mistero con semplicità e chiarezza.
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