mercoledì 2 luglio 2025

[RECENSIONE] - "End Zone" di Alexandra Rose

 


Ciao carissimi lettori, come state oggi? Sono entusiasta di condividere con voi la mia esperienza di lettura di  "End Zone" di Alexandra Rose. 


Un ringraziamento speciale va alla autrice che mi ha gentilmente fornito una copia del libro in cambio di un'onesta recensione.


Ricordo a tutti voi, amici lettori, che se decidete di acquistare i libri suggeriti nelle mie recensioni, potete farlo utilizzando i link che vi lascio. Sono affiliata ad Amazon, e questo significa che, senza alcun costo aggiuntivo per voi, potete supportare il mio lavoro permettendomi di guadagnare una piccola percentuale sul prezzo di copertina del libro. Grazie mille per il vostro continuo sostegno, che mi aiuta a mantenere attivo il blog e a condividere sempre nuove storie con voi!


Titolo: End Zone

Autore: Alexandra Rose

Casa editrice: Self Publishing

Data di uscita: 24 giugno 2025;

Pagine:632

Prezzo: Ebook: preorder 1,99; dall’uscita 2,99 euro; disponibile anche in KU; prezzo cartaceo: 17,99 euro

Dove Trovarlo: Amazon


male to male; sport romance; forbidden/stepbrothers; spicy; autoconclusivo;


Nicholas Finnegan, quarterback dei Los Angeles Rams, è una star del football. Ha soldi, fama, una fidanzata: tutto ciò che un ragazzo della sua età potrebbe desiderare.

Finché durante i playoff non si lesiona il legamento crociato anteriore.

Da quel momento, la sua vita pianificata con cura subisce una brusca deviazione.

Soprattutto perché il suo fratellastro, Weston Porter, viene reclutato dalla stessa squadra e gli ruba la scena.

Weston è il figlio della matrigna di Nicholas, frutto di una relazione precedente. Tra i due ragazzi, infatti, non c’è una sola goccia di sangue in comune.

Sfacciato e bellissimo, è una mina vagante. Ha sempre desiderato giocare come wide receiver nella NFL per onorare suo padre biologico, morto in un incidente sul campo da football tanti anni prima.

Nick detesta il fratellastro, perché lo ha sempre messo in ombra. Weston adora provocarlo, sfidarlo per strappargli quella maschera di gelida compostezza.

Costretti a collaborare per vincere, insieme sono una fiamma destinata a bruciare ogni cosa, fino a esplodere e a lasciare solo cenere.

Il loro rapporto è un imprevisto.

Come un placcaggio a poche yard dalla end zone.


«È assurdo.» La sua risata si affievolì fino a spegnersi. «Mi fai venire voglia di metterti le mani addosso ogni volta che parli, non so come ci riesci.»

«Sai che novità» considerò Weston, ancora confuso.

Nick fece scivolare la mano dal viso e lasciò ciondolare il braccio lungo il fianco. Si girò e lo fissò dritto negli occhi, pugnalandolo con quelle schegge di pietra.

«No» ribatté con serietà. «Nessuno mi fa questo effetto. Tu parli, mi provochi, e io mi sento ribollire.»



Quando ho ricevuto “End Zone” in anteprima dall’autrice (grazie ancora, Alexandra!), sapevo che avrei letto una storia intensa, ma non ero preparata a tutto quello che mi avrebbe fatto provare. E adesso che sono arrivata alla fine, eccomi qui, con il cuore ancora in subbuglio e una recensione da scrivere — che cercherò di rendere il più onesta possibile, come promesso.


Il romanzo ci porta nel cuore pulsante della NFL, ma più che una storia di football, “End Zone” è una storia di collisioni emotive, di muri che crollano, di sguardi che feriscono più di uno scontro in campo. I protagonisti, Nicholas Finnegan e Weston Porter, sono fratellastri ma non fratelli. E no, non hanno neanche una goccia di sangue in comune, ma quanto basta per rendere tutto quello che provano pericolosamente sbagliato.

Nick è il classico golden boy, tutto ordine, disciplina, autocontrollo – e anche un po’ una roccia emotiva, eh. Un quarterback con la vita pianificata al millimetro... finché un infortunio lo mette in panchina e, come se non bastasse, arriva Weston, il fratellastro caotico, surfista, bello da far male, e soprattutto fastidiosamente brillante. Uno che vive di istinto, che prende la vita a morsi, che si diverte a provocare Nick solo per il gusto di vederlo perdere la calma. E io, da lettrice, ero lì con i popcorn a godermi ogni scintilla.

Quello che parte come odio — o meglio, rancore ben radicato e abilmente represso — si trasforma pian piano in qualcosa di molto più intenso e pericoloso. Il loro rapporto è un mix esplosivo: sono l’uno la miccia dell’altro. Nick e West non si sfiorano, si incendiano. E tu, lettore, sei lì in mezzo, travolto, senza sapere se vuoi urlare o abbracciarli.


Non saprei dirvi chi ho preferito tra i due. Nick mi ha spiazzata con la sua complessità: un ragazzo apparentemente freddo, ma che in realtà brucia di emozioni trattenute, di aspettative disattese, di un bisogno disperato di essere visto, amato. Leggere di lui è stato come sfogliare una cipolla: strato dopo strato, fino a piangere. Letteralmente.

Weston, invece, è quel tipo di personaggio che entra nella scena come un uragano e non ti lascia più. È irresistibile. È testardo, emotivo, generoso. Uno che vuole essere amato senza mezze misure, e che non si arrende. E diciamolo: ha tutta la mia stima per non essersi fatto scoraggiare da Nick, che a volte è più ostinato di un cactus.

La loro evoluzione è costruita benissimo. Alexandra non ci regala una relazione “facile”: ce la fa sudare. E questo rende tutto molto più vero, più intenso. I dialoghi sono frizzanti, i silenzi pesano, e quando arriva il momento in cui le barriere crollano… BOOM. Non c’è ritorno.


La penna di Alexandra è, come sempre, precisa e piena di cuore. La scrittura è scorrevole, curata, ma soprattutto autentica. Non c'è una riga fuori posto. Ogni scena ha il suo peso, ogni emozione è ben dosata. Le scene più intime sono cariche, mai gratuite. La tensione, sia erotica che emotiva, è palpabile. 

Lo sport non è solo una scusa. Il football è parte integrante della narrazione, trattato con rispetto e competenza. Persino io, che con le regole del gioco ho sempre fatto fatica, mi sono trovata coinvolta, a vivere ogni azione, ogni partita, ogni placcaggio come se fossi lì, in campo.

E poi c'è la parte più profonda: la famiglia, l'identità, il desiderio di essere accettati, la difficoltà di amare apertamente in un mondo che ancora giudica. Alexandra affronta anche il tema della mascolinità tossica e dell’omofobia nel mondo dello sport con delicatezza e forza insieme. Mi ha colpito molto, ad esempio, la parte in cui si riflette su come la società chieda “discrezione” solo quando l’amore esce dai binari dell’eteronormatività. È una verità amara, che nel libro viene affrontata senza retorica, ma con un tocco umano e incisivo.

Ah, e menzione d’onore a Cindy, uno dei personaggi secondari che ho apprezzato di più. Finalmente una ex che non è una caricatura, ma una donna intelligente, matura, realistica.


“End Zone” è una corsa a perdifiato verso l’amore, ma anche verso la verità. È un libro che sa unire tensione e dolcezza, sport e introspezione, passione e crescita. Mi ha fatto arrabbiare, sorridere, sospirare, e alla fine mi ha lasciato con una sensazione di pienezza che solo le belle storie sanno regalare.

Se vi piacciono gli sport romance intensi, pieni di sfide emotive, battaglie interiori e baci che sembrano uragani… allora fatevi un favore: leggete End Zone. Nick e West vi spaccheranno il cuore. E poi ve lo ricuciranno. Con le cuciture storte, forse, ma più forti di prima.

Grazie ancora, Alexandra. Questa storia... me la porto addosso.

luglio 02, 2025 / by / 0 Comments

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