martedì 10 ottobre 2017

Intervista a Jennifer Niven - Pordenonelegge 2017


Buongiorno miei carissimi lettori! So che il titolo di questo post avrà attira l'attenzione di molti, ebbene sì miei cari amici ho avuto la GRANDISSIMA opportunità di passare un po' di tempo da sola con Jennifer Niven per farle tutte le domande che avevo in testo causate dalle grandissime emozioni che mi hanno fatto provare i suoi romanzi.

Jennifer Niven vive a Los Angeles, dove il suo film Velva Jean Learns to Drive ha vinto un Emmy Award. L'universo nei tuoi occhi è il suo secondo romanzo young adult. Il primo, Raccontami di un giorno perfetto, è stato un sorprendente caso editoriale, bestseller in tutto il mondo e vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Mare di Libri 2016. Presto diventerà un film con Elle Fanning come protagonosta e Jennifer Niven come sceneggiatrice.


Quest'anno Pordenonelegge (per saperne di più clicca qui) ha ospitato diversi grandi autori tra cui la nostra amatissima Jennifer che ha fatto incontrare un numero rilevante di persone, sotto lo stesso telone, accomunate da un'unica cosa: l'amore verso questa scrittrice.

Il giorno in cui avrei dovuto incontrarla ero nervosissima, infatti a scuola non riuscivo a stare ferma perchè il pensiero che una donna così importante avrebbe speso del tempo con una semplice ragazza come me mi metteva in agitazione. Nonostante le svariate corse mi sono ritrovata davanti a lei, Jennifer Niven, in tutta la sua bellezza e dolcezza. Voi non potete capire la grande emozione che ho provato nel vedere L'AUTRICE che ha segnato il mio 2017. 




Dopo questa lunga introduzione, direi che è ora di farvi leggere le domande e le bellissime risposte di Jennifer.

1. Raccontaci di te: chi è Jennifer Niven?


Questa è una ottima domanda. Sono una scrittrice, sono una lettrice e sono l'unica figlia di due persone incredibili che purtroppo non sono più qui. Mia madre era anche lei una scrittrice e la cosa che lei sempre (mi ha insegnato molte cose) mi ripeteva è  di diffondere amore, gioia e gentilezza. Così ho provato a farlo.


2. Cos'hai sentito quando hai finito di scrivere la tua prima storia?

Mi sono sentita (oh mio dio), mi sono sentita sollevata e sopraffatta, eccitata e spaventata e tutte queste emozioni diverse tutte insieme: era una cosa così grande per me da fare.


3. Perchè le persone sono motivate nel leggere i tuoi libri?


Oh mio dio, penso che siano motivati ​​a leggerli perché si occupano dei problemi di giovani adulti. Gli adolescenti possono ritrovarsi nei personaggi e nelle situazioni, i libri ricordano loro che non sono soli e credo che hanno molto bisogno di sentirselo dire.


4. Parlando di "Raccontami di Un Giorno Perfetto", perchè hai deciso di concludere il libro in modo così drastico?

Conoscevo un ragazzo nella vita reale che ha ispirato Finch e ho scritto la fine che conoscevo.


5. Perchè, in "L'Universo Nei Tuoi Occhi", hai deciso di scrivere una conclusione "felice"?

Perché "Raccontami Di Un Giorno Perfetto" era così triste e perché tanti lettori in tutto il mondo mi hanno detto: "mi hai fatto piangere", "sono triste, sono contento di aver letto il libro ma sono così triste" . A causa di ciò, ho pensato che meritavano una felice conclusione per il secondo libro.


6. Tutti noi abbiamo notato i personaggi particolari che hai scelto per i tuoi due libri. Credo che questi personaggi siano un po' insoliti. Nonostante il grande rischio con il primo libro, hai deciso di continuare sullo stesso percorso per il secondo. Come hai fatto a prendere queste decisioni?

Perché penso sia importante scrivere di personaggi diversi, scrivere di personaggi che consentono a diversi lettori di identificarsi. Sentivo che era davvero importante dare voce a diversi tipi di persone.


7. Pensi che il grande successo sia dovuto a questa scelta coraggiosa?

Penso proprio di sì e penso che abbia permesso ai lettori di essere in grado di non identificarsi con i caratteri ma con il messaggio che: non sei solo, tu hai una voce molto importante e unica.


8. Come ti fa sentire di essere un autrice che con le tue parole è riuscita a cambiare la mia e di molti altri "visione del mondo"?

Mi sembra incredibile, voglio dire: non c'è modo di esprimere veramente quanto sia travolgente e quanto sia emozionante perché non ho anticipato le reazioni che avevo quando stavo scrivendo i libri, ho avuto una grande fortuna di avere la possibilità di incontrare i lettori in tutto il mondo e di sentirli quotidianamente. E' veramente incredibile. Mi sento davvero onorata.


9. Tra Jack e Theodore, chi preferisci? Perché?
Inoltre, tra Libby e Violet? Chi preferisci? Perché?

Oh my gosh,, ho una cotta per Jack ma Finch è come il mio cuore.

Sono più simile a Violet, quindi mi è molto vicina, ma Libby è il mio eroe.


10. Quale di queste due storie ti ha fatto sentire più emozioni durante la scrittura?

Sicuramente "Raccontami Di Un Giorno Perfetto" solo perché era così direttamente personale e perché c'è tanta tristezza in esso, speranza e anche  parti più felici. Ho decisamente pianto molto mentre lo stavo scrivendo, e di solito, fa sentire i lettori meglio perché hanno pianto anche loro durante la lettura.


11. Essendo una grande lettrice spero sempre in un seguito per le storie che ho amato di più, vedremo un seguito per Violet?

Non lo so. Ho pensato più volte di scrivere un sequel con Violet ma non ho ancora deciso perchè ci sono tante altre storie che voglio raccontare, ma mai dire mai.


12. Se dovessi partire per un viaggio e potessi portare con te solo un libro quale sarebbe? Perché?

Mio dio, probabilmente prenderei (è una domanda molto difficile a proposito) un libro che mia madre ha scritto "Lezioni di Nuoto". Perché mia madre non è più qui e perché il libro riguarda la nostra famiglia, si tratta di lei, di me come una bambina ed è come sedersi e parlare con lei.


13. Come sei venuta a conoscenza dell'argomento o il tema dei tuoi libri?

Ho un cugino che ha la prosopagnosia, che è ciò che Jack ha, e ci stava parlando del modo in cui trova persone nel mondo. Era così bello come ci diceva di ricordarli dalle cose importanti come quanti brufoli hanno o da quanto sono belli. Ho pensato che sia davvero una bella lezione così come desidero che tutti si vedano. Quindi ho scritto una storia di vedere ed essere visti.


14. Qual è stata la parte più difficile da scrivere di "Raccontami Di Un Giorno Perfetto"?

È stato sicuramente tornare in quel posto che ho trovato anni prima, quando ho visto per l'ultima volta il ragazzo che ci ha lasciato. Stavo davvero cercando di ritornare nuovamente in quella storia e mi ha fatto pensare a cose che non pensavo da tempo.


15. Qual è la parte più difficile dello scrivere di personaggi del sesso opposto?

È interessante perché preferisco scrivere di ragazzi. Le ragazze tendono ad essere un po' difficili per me forse perché sono una ragazza e sono un po' più vicine a me. Ma sai, voglio assicurarmi che i ragazzi abbiano voci assolutamente autentiche, mi perdo in loro molto più facilmente di come faccio di solito, ma ho più autocontrollo con le ragazze probabilmente perché sono più simili a quello che sono.


16. Fai una ricerca per scrivere personaggi maschili?

Non proprio, al di là della ricerca che significa entrare in qualcosa di simile a quello che sai, stiamo parlando di problemi mentali parlando di Jack. Io certamente faccio ricerche per quelle ma in termini di scrittura di voce maschile no. Penso sia semplicemente questione di empatia e quindi se sei empatico sei in grado di relazionarti con tutti, a prescindere da chi sia, quale sesso. E' solo questione di orecchio per come suonano e per come parlano e chi sono.



17. Qual è il primo libro che ti ha fatto piangere?

Probabilmente "Piccole Donne". Solo pensarci mi rende triste. Penso che sia proprio quando Beth muore che c'è molta tristezza. E' così triste, ma è anche catartico come sono molti libri e ti senti alla fine di esso molto meglio e più tranquillo.


18. Qual è la tua Kryptonite per la scrittura?

Questa è una proprio una bella domanda. Penso che a volte mi venga il blocco dello scrittore perché sono stanca o forse sto cercando di indirizzare i personaggi in un verso che non vogliono andare. Quindi devo fermarmi, penso alla trama e al personaggio e che cosa sto cercando di fargli fare e perché mi resistono, che di solito significa che hanno un'idea migliore di me.


19. Con quali altri autori sei amica e come ti hanno aiutato a diventare una scrittrice migliore?

Questa è una domanda davvero buona. Non credo che nessuno me l'abbia mai fatta prima. Sono amica di David Leviathan e Jay Asher e, oh mio dio, ho tanti amici scrittori meravigliosi e ora mi sento male se non li elenco tutti. Ma David e Jay in particolare dall'inizio della mia carriera nel genere young-adult, sono stati davvero bravi nel darmi consigli. Jay perché ha scritto "13 Reason Why" che parla del suicidio e di quei problemi, così quando ho iniziato la mia carriera e gli ho detto che volevo rispondere a ogni persona che mi scriveva o che mi inviava messaggi, abbiamo avuto un grande discorso su come bilanciare il tutto e come poter fare il più possibile. David è stato un mio caro amico sin dal primo evento che ho fatto per il genere young-adult. L'ho fatto con David e lui era così gentile e così divertente e... gentile. Da allora siamo diventati buoni amici e lui mi ha aiutato a gettare le fondamenta della mia carriera nello young-adult.


20. Quanti libri inediti o semi conclusi hai?

Nessuno. Fatta eccezione per quello che sto scrivendo ora, ma ho appena iniziato.


21. Puoi già dirci qualcosa al riguardo?

Non posso ancora parlare del tema, ma posso dirti che è il libro più personale che abbia mai scritto da All The Bright Places. È sempre uno young-adult e ho scritto probabilmente 75 pagine, ma ho già pianto molto e mi voglio scusare in  anticipo.


22. Che tipo di ricerca fai e quanto tempo spendi a fare ricerche prima di iniziare un libro?

Dipende dal libro che scrivo. Ho iniziato la mia carriera in non-fiction e ho avuto molte ricerche da fare per quelle. Con "Raccontami di Un Giorno Perfetto" e "L'universo Nei Tuoi Occhi" ho voluto fare tutte le ricerche possibili per i problemi mentali, le malattia di Libby e quella di Jack. Inoltre, posso fare ricerche per tutto perché amo fare ricerche ma ad un certo punto ho dovuto fermarmi a e cominciare a scrivere. Posso continuare a fare ricerche come sto facendo, ma ho cercato di essere più preparata possibile prima di iniziare a scrivere e le ricerche continuano anche in fase di stesura. E talvolta dopo.


23. Come selezioni i nomi dei tuoi personaggi?

Alcuni di loro mi sono venuti in mente e Jack, sapevo che volevo chiamarlo Jack. Theodore Finch è saltato fuori, probabilmente influenzata da "Il Buio Oltre La Siepe", che amo. Ma altri personaggi, Violet è stata difficile da nominare, se ho problemi a dar loro un nome, guardo i siti di nomi di bambini perché hanno un elenco di nomi e soprannomi e cerco lì idee. A volte guardo solo il nome dei lettori perché sono così belli o semplicemente guardo i nomi di amici e cerco di trovare quello che sembra adattarsi meglio al personaggio.


24. Leggi le tue recensioni? Come affronti quelle negative e quelle positive?


Non le leggo. Se qualcuno scrive qualcosa che vogliono veramente che io legga, una recensione che sia di un lettore o da un blogger, me lo fa notare la mia casa editrice: "Oh, questa è una buona recensione e devi leggerla". Altrimenti non le leggo perché ho tanti altri amici che lo fanno e vengono devastati da quelle negative e dico sempre a loro: "non lo fare". Una volta che scrivi il libro ed è stato pubblicato, non hai alcun controllo su cosa succede nelle mani di un lettore. Hai fatto il tuo lavoro ed ora passa tutto nelle vostre mani. La cosa meravigliosa dei libri che tutti li concludiamo con diverse esperienze e opinioni e noi scrittori lavoriamo solo al prossimo libro.


25. Se dovessi fare qualcosa di diverso come un bambino o un adolescente per diventare uno scrittrice migliore come adulto, cosa faresti?

Wow, questa è una domanda davvero interessante. Penso che scriverei ancora di più. Voglio dire, ho sempre scritto molto, specialmente al liceo, ma penso che avrei scritto di più e avrei iniziato ancora prima cercando di essere meno controllata e di scrivere solo con il mio cuore. Penso che ho attraversato un periodo in cui ero sempre preoccupata per come sembrava la mia scrittura e volevo scrivere in un certo modo, avevo diverse persone che mi stavano sempre con il fiato sul collo a correggermi. Scrivere e basta.


26. Cosa pensi degli autori che dicono di non leggere tanto per evitare qualsiasi tipo di influenza? 

Leggo tutto il tempo, ma certamente evito di leggere il mio genere mentre scrivo in modo da evitare che non sia intenzionalmente influenzata da un'altra voce d'autore o da un'altra storia. Quando scrivo YA cerco di non leggere YA, ma questo non significa che smetto di leggere. Ho appena letto adult novels, classici e romanzi di fantascienza.


27. Che tipo di autore ti senti di essere?

Penso a me stessa come una scrittrice di storie e di persone reali. Scrivo sulla sopravvivenza, la perdita e la speranza.


28. Hai un consiglio per i giovani ragazzi?

Vorrei solo dire: sempre onorarti ed essere veramente te stesso. Farlo con amore come Finch direbbe e ricordati sempre che tu sei unico in tutto il mondo. Ciò significa che sei unico e importante.

Con affetto,
Martina 
ottobre 10, 2017 / by / 0 Comments

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