giovedì 23 gennaio 2020

[REVIEW PARTY] - "Il Treno di Cristallo" di Nicola Lecca

Buongiorno lettori, come state? Oggi vi parlerò di "Il treno di cristallo" di Nicola Lecca. 

Il libro mi è stato fornito in anteprima dalla casa editrice, ma questo non ha influito sul mio giudizio finale.

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Titolo: Il Treno di Cristallo
Autore: Nicola Lecca
Editore: Mondadori
Data di uscita: 21 gennaio 2020
Pagine: 241
Prezzo: 18,00€
Dove Trovarlo:



A Broadstairs, incantevole villaggio della costa inglese, Aaron lavora come apprendista nella storica gelateria Morelli e vive in simbiosi con Anja: una madre depressa e protettiva che gli tiene nascosta l'identità del padre e nulla racconta di Zagabria, la città dalla quale sono fuggiti quando lui era piccolo. Fortuna che Gennarino, il suo migliore amico, è un vulcano di allegria e colora di ottimismo il grigiore trasmesso dalla malinconia di Anja. Dal canto suo, Aaron ha imparato a essere felice con poco. Gli bastano il sapore del gelato al mandarino, le passeggiate solitarie lungo le scogliere a strapiombo sul mare e le conversazioni con Crystal, la ragazza che ama. Si sono conosciuti online e la loro relazione va avanti da più di un anno: ma è soltanto virtuale. Ogni volta che lui cerca di organizzare un incontro, lei trova mille scuse per rimandare. Eppure Aaron preferisce la sua presenza incompleta al dolore della solitudine. Finché un evento inatteso sconvolge tutto. Dalla Croazia arriva la lettera di un notaio che annuncia ad Aaron la morte di quel padre che gli è sempre stato tenuto nascosto, e lo invita a raggiungere Zagabria per l'apertura del testamento. In treno, grazie a un biglietto di Interrail. Sprovveduto e impreparato alla vita, Aaron affronterà con coraggio la sua piccola Odissea alla ricerca della verità. Dall'Inghilterra a Zagabria passando per Amburgo, Praga, Lubiana, Bratislava e Szentgotthárd si incontrerà finalmente col mondo: che lo metterà alla prova, fra rischi e tentazioni, offrendo in cambio incontri inattesi e immensa bellezza. L'ingenuità del protagonista, ricco soltanto dei suoi desideri, dà vita a pagine che ci offrono la disarmante purezza di uno sguardo nudo: capace di illuminare la complessità del mondo, evidenziando i paradossi delle relazioni online e le ipocrisie delle tante trappole tese per trarre profitto dalle nostre solitudini.


"Il treno di cristallo" rientra nella categoria di libri da leggere almeno una volta nella vita. E' un libro intenso ed è l'unico aggettivo che userei per descriverlo. E' talmente ricco di emozioni, messaggi, sensazioni da lasciare il lettore assuefatto e senza parole. "Il treno di cristallo" è uno di quei libri che non ha bisogno di presentazioni, perché la storia, i personaggi e i temi trattati parlano da sé. E' un romanzo così ricco di significato che con le mie parole ho paura di sminuire tutto quello che questo libro è riuscito a darmi. Proverò con le mie semplici parole, a descrivervi cos'è stato e cos'è per me "Il treno di cristallo".
Nicola Lecca, ci racconta la storia di un ragazzino che vive con una madre depressa che lo tiene all'oscuro della vera identità del padre. Tutto ciò gli provoca un grandissimo senso di solitudine che cerca di colmare anche con delle semplici relazioni online. Tutto ciò, fino a quando non riceve quella famosa telefonata... Dopo la quale dovrà mettersi in viaggio alla ricerca del suo passato e alla scoperta del nuovo Aaron.
Vorrei partire con la caratteristica che più mi ha colpito del libro: lo stile di scrittura. 


"Silenzio. Quel silenzio talmente completo e innaturale da rendere violenti i polpastrelli che sfogliano la carta di una caramella, il cui sfrigolio, tra le dita, risuona con clamore, ritardando l’inizio del concerto. "
Capite di cosa sto parlando? Nicola Lecca ha la capacità di raccontare scene dall'aspetto banale con delle frasi e delle parole meravigliose tanto che il lettore si perde ad immaginarsi il silenzio di cui sta parlando. Pochi autori hanno la capacità di farti sognare con gli occhi aperti e il cuore sorridente. Sì, perché questo libro mi ha regalato una felicità unica e rara nonostante i temi forti che tratta. Il viaggio alla scoperta del passato del personaggio, l'ho interpretato come un viaggio alla ricerca di se stessi e, soprattutto, un viaggio alla conquista di sé. Il tutto reso sempre più speciale e profondo dalla magica penna di Nicola Lecca. Oltre a saper descrivere bene le scene, è abilissimo nel descrivere le emozioni e i sentimenti dei personaggi che ha creato. Il protagonista, Aaron, è stato creato nei minimi dettagli. Ha i suoi pregi, i suoi difetti e i suoi lati di luce e di oscurità. Ho trovato il tema della solitudine molto ben sviluppato anche grazie al personaggio di Aaron. 
Questo libro mi ha suscitato un'infintà di emozioni che non sto qui a elencarvi, ma che pochi libri riescono a scaturire nel lettore. Esistono i libri belli per la trama, la storia raccontata o il world-building, ma esistono libri belli per le emozioni e per quello che ti hanno saputo raccontare al di fuori della storia in sè. "Il treno di cristallo" rientra nella seconda categoria e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. 


E ora...l'intervista! Le blogger che hanno partecipato a questo evento, hanno avuto l'opportunità di poter intervistare l'autore. Ecco le mie domande e... mi raccomando, passate anche dalle altre blogger a leggere le loro!

Con quali altri autori è amico e come l'hanno aiutata a diventare uno scrittore migliore?

L’amicizia è un dono di Dio e, come lei ben sa, è un dono molto raro. Oggi la parola amicizia è molto abusata e tutti sono amici di tutti: quando, in realtà, questo è un mondo di grandi solitudini anestetizzate da profili social in cui ci sentiamo in dovere di proiettare un’immagine grandiosa di noi stessi nell'illusione che, così, sarà più facile essere amati. I miei maestri, quelli che mi hanno aiutato a diventare uno scrittore migliore, con i loro insegnamenti schietti sono stati l’editore Cesare De Michelis il poeta Giovanni Raboni, lo scrittore Mario Rigoni Stern e il giornalista Sergio Maldini che, se fosse vivo, oggi sarebbe centenario. Il loro era un affetto incondizionato. Davano senza volere niente in cambio. Di questi tempi personaggi del genere non esistono più. Ma per fortuna resistono scrittori di alto profilo umano e professionale.

Se dovesse partire per un viaggio e potesse portare con sé un solo libro, quale sarebbe? Perché?


Thomas Bernhard, il Soccombente. Perché, oggi, la tentazione di essere perfetti è diventata un’epidemia e quel libro è uno dei pochi vaccini esistenti per proteggersi da questa pestilenza.
gennaio 23, 2020 / by / 0 Comments

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