Buongiorno miei carissimi lettori, come state? Oggi vi porto la recensione di "Pestilenza" di Lara Thalassa.
Il libro mi è stato fornito in anteprima dalla casa editrice Hope Edizioni, in cambio di un'onesta recensione.
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Titolo: PestilenzaAutrice: Lara Thalassa
Editore: Hope Edizioni
Data di uscita: 21 ottobre 2021
Pagine: 413
Prezzo: €12,90
Dove Trovarlo: Amazon
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e... viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.
Prima di iniziare a raccontarmi di "Pestilenza" volevo premettere che mi sono approcciata a questo libro completamente all'oscuro della trama. Sono rimasta colpita dal titolo e dal genere, paranormal romance. Dopo aver combattuto con alcune letture fantasy alquanto ostiche, avevo la necessità di sentirmi travolta e catturata completamente da un libro e questo mi succede sempre con un libro di questo genere.
Sono cinque anni che il mondo ha visto la devastazione portata dai quattro cavalieri - Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte. La gente però inizia ad ammalarsi...Pestilenza è tornato. L'unico modo per soppravvivere a questa nuova invasione da parte del cavaliere più temibile è cercare di ucciderlo. Sara Burns si ritrova a rimanere indietro con i suoi colleghi, pompieri. Lasciano decidere la sorte a chi tocca il compito di eliminare il "problema". Ovviamente a chi tocca?
Non voglio raccontarvi altro sulla trama se no vi rovinerei il piacere della scoperta. Ho apprezzato molto il fatto che l'autrice ci abbia buttati dentro a capofitto nella storia, senza perdere troppo tempo a descriverci tutta la situazione. I dettagli vengono forniti egregiamente durante la lettura e devo dire che il quadro generale si capisce perfettamente. Avrei, però, preferito qualche approfondimento su cos'è successo cinque anni prima quando erano presenti tutti i cavalieri, su dov'è andata la gente. C'è questa domanda a cui non ho saputo dare una risposta: ci viene sempre detto che le persone se ne sono andate, hanno abbandonato la città etc, ma dove sono andate precisamente?
Per quanto riguarda il Cavaliere, Pestilenza, provo dei sentimenti contrastanti. All'inizio ci viene presentato come una persona integerrima, focalizzato solo sul suo obiettivo: sterminare l'umanità. L'ho trovato poco umano, nonostante non lo sia, ma facile da comprendere. Ho apprezzato però come si sia messo nei panni di quelle persone che disprezza senza perdere i suoi ideali.
Sara Burns non mi ha permesso di immedesimarmi in essa. Ho apprezzato moltissimo la lotta interiore e tutto il suo lato introspettivo, ma è molto confusa come persona. Non puoi odiare una persona e subito dopo che ti ha massacrato trascinandoti a cavallo sull'asfalto, per farti soffrire di proposito, inizia a pensare a quanto sia attraente. Posso capire che puoi nutrire un interesse dopo un po' di tempo che passi con questa persona e inizi a vedere dei lati nascosti, ma non dopo che ti ha torturato.
Ho apprezzato molto lo stile dell'autrice che ha permesso una lettura scorrevole e veloce. Una lettura perfetta per la sera che sa intrattenere e divertire. Ultima pecca: l'autrice poteva sviluppare meglio il finale soprattutto dopo tutta l'introspezione data a Sara, mi aspettavo un percorso diverso e una evoluzione un po' più lenta.
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