Buongiorno miei carissimi lettori, come state? Oggi vi porto la recensione di "Poster Girl" di Veronica Roth.
Il libro mi è stato fornito in anteprima dalla casa editrice Mondadori, in cambio di un'onesta recensione.
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Titolo: Poster GirlAutore: Veronica Roth
Editore: Mondadori
Data di uscita: 4 aprile 2023
Pagine: 252
Prezzo: 19,90€
Dove Trovarlo: Amazon
Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.
Veronica Roth è l'unica autrice che sia mai stata in grado di farmi amare il genere distopico, un genere molto difficile da gestire e da rendere accattivante. La serie "Divergent" è stato una delle serie che mi hanno avvicinato al meraviglioso mondo della lettura, ma dopo di essa, non ho trovato nessuna altra storia di questo genere che sapesse catturarmi a tal modo. Per tale motivo, quando ho visto che "Poster Girl" sarebbe stato tradotto in italiano e la gentilissima Miriam mi ha chiesto di partecipare a un suo evento, non potevo dire di no.
Conosciamo la storia di Sonya, una ragazza che si può definire vittima degli eventi. Un tempo sulla megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver regnava un governo chiamato la Delegazione. Un governo odiato da tutti perchè sfruttava ogni modo per sorvegliare il popolo e imponeva un codice molto rigido. Sonya è figlia di uno dei maggiori esponenti della Delegazione e diventa il volto di questa politica. Così, quando il governo viene rovesciato, si ritrova imprigionata nell'Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. La sua vita sembra essere finita, rinchiusa in questa prigione senza via di uscita, ma il personaggio più inaspettato le propone un patto: potrà riavere la sua libertà se sarà in grado di trovare Grace Ward, una ragazzina che è stata portata via dalla Delegazione.
Anche in questa storia ho ritrovato lo stile di scrittura accattivante seppur lineare di Veronica Roth. Ella ha una capacità strabiliante di catturare il lettore fin dalle prime pagine e di non lasciarlo più andare fino alla fine della storia e in questo volume non è da meno. Questo libro si legge tutto d'un fiato e devo dire che non ho mai trovato momenti "noiosi" che mi facessero venir voglia di chiudere il libro.
Non ci vengono fornite troppe descrizioni a sè stanti del mondo, ma impariamo il world-building e le dinamiche politiche attraverso gli occhi di Sonya.
Sonya è una protagonista forte con un'identità altrettanto definita. E' stata "fatta" dalle circostanze che sono accadute durante la sua vita, ma è in grado di prendere le decisioni con la sua testa senza lasciarsi influenzare. Ho apprezzato molto questa protagonista e ho seguito volentieri il suo viaggio e la sua storia nonostante i temi trattati non siano dei più leggeri. Anche se le basi diano l'idea che questa sia una storia leggera e frivola, lo strato nascosto sotto la superficie ci racconta di un mondo controllato dalla tecnologia e da un governo che la sfrutta del peggiore dei modi.
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